LE LANCETTE DELL’OROLOGIO NON TORNINO INDIETRO. SALVIAMO L’OSPEDALE PAPARDO

LE LANCETTE DELL’OROLOGIO NON TORNINO INDIETRO. SALVIAMO L’OSPEDALE PAPARDO

Abbiamo appreso dalla stampa cittadina che una forza politica di maggioranza ha presentato un disegno di legge all’ARS, finalizzato all’accorpamento dell’Azienda Ospedaliera Papardo all’IRCCS Neurolesi di Messina, facendo apparire tale accorpamento come la migliore soluzione possibile per salvare l’Ospedale Papardo da un sicuro declino decretato, come noto, dalla politica siciliana durante il governo Crocetta.

Infatti, la Rete Ospedaliera di cui al Decreto Assessoriale n. 629 del 31 marzo 2017 non solo ha ridotto di circa 80 posti la dotazione dei posti letto del Papardo, ma ha anche declassato in DEA di 1° livello la prestigiosa struttura Ospedaliera messinese, che, va ricordato, era stata classificata come Ospedale di Emergenza di 3° livello, l’unico della provincia di Messina (legge 5/2009).

Inoltre, sono state declassate ben 7 Strutture Complesse di cui alcune di riferimento regionale, quali ad esempio Dermatologia e Malattie Infettive, consentendo il mantenimento delle stesse al Policlinico Universitario di Messina solo per garantire l’accreditamento delle scuole di specializzazione, a prescindere dalla necessaria ed obbligatoria (ai sensi del Decreto 70/2015) comparazione delle unità operative interessate, in merito a produttività, numero di ricoveri e livello di DRG.

Per difendere l’Ospedale Papardo da questa grave spoliazione la UIL, la UIL-FPL e l’ANAAO-ASSOMED, nei mesi scorsi, hanno avviato tutte una serie di iniziative, quali ad esempio: la raccolta, in pochissimi giorni, di circa 4.000 firme a sostegno della Petizione inoltrata alle varie Autorità, Assemblee popolari, conferenze stampa, Assemblee del Personale del Papardo e per ultimo una formale richiesta di incontro al nuovo Assessore regionale alla Salute dr. Ruggero Razza, purtroppo, a tutt’oggi senza alcun positivo riscontro.

Pertanto, la UIL, la UIL-FPL e l’ANAAO-ASSOMED dicono NO al Disegno di Legge di “Modifica dell’art. 8 della L.R. 14 aprile 2009 n°5” presentato all’ ARS dal deputato regionale Genovese e assumono questa chiara posizione perché, preliminarmente, l’accorpamento di una Azienda Ospedaliera, dove si produce salute, non è in alcun modo assimilabile a qualunque Azienda (Banca, Industria, etc) e quindi non deve rispondere a criteri che, e ne abbiamo esempi eclatanti in questi ultimi anni, somigliano a “risiko” bancari o industriali.

La premessa del Disegno di Legge è in sé una clamorosa conferma della ridotta sensibilità che, intorno alla questione del declassamento del Papardo, hanno mostrato molti esponenti politici della Città Metropolitana di Messina. Affermare, infatti, che l’accorpamento si fa perché sono state tolte e declassate molte unità operative, strategiche per garantire i corretti percorsi assistenziali e mantenere i LEA per i cittadini, equivale, ci sia consentito, ad essere blasfemi all’interno di un luogo di culto.

Nella recente campagna elettorale regionale vi è stato un grande assente, vale a dire: il grande problema rappresentato dall’Ospedale Papardo. E, probabilmente, forse per questo, qualcuno ha pagato dazio con la non rielezione all’ARS.

Noi sentiamo aria di “déjà vu” e, infatti, desideriamo ricordare la primavera del 2010 con i moti popolari e le fiaccolate a difesa del Piemonte, ospedale dichiarato non rispondente alla normativa antisismica e per il quale un count down inesorabile che ne ritmava la chiusura è stato sventato in extremis grazie al fatto che chi dirigeva l’Azienda Papardo-Piemonte dal 2014 è stato messo nelle condizioni di non nuocere dalla Legge 24 del 9 ottobre 2016. Legge voluto dai cittadini, dal Sindacato e da qualche politico di buona volontà.

La vera battaglia sulla quale saremo in prima linea, riguarda l’impegno a coinvolgere i politici messinesi a non sostenere e respingere questo Disegno di Legge, e, al contempo, a difendere l’Ospedale Papardo affinché lo stesso possa riacquistare la dignità di DEA di 2° livello: un riconoscimento che gli spetta per la complessità e la completezza delle sue strutture assistenziali.

Un Ospedale, unico nel bacino di Messina, in cui è presente Cardiochirurgia a completare il percorso diagnostico terapeutico delle malattie cardiovascolari, in cui certamente non vi è il Polo Oncologico (e di questo presto o tardi l’Unione Europea chiederà conto alla Sicilia ed all’Italia), ma nel quale vi sono strutture che garantiscono diagnostica e terapia ai massimi livelli nello specifico settore; ma, ancora, si tratta di un nosocomio nel quale si trovano strutture di Riferimento Regionale per malattie come l’HIV e la Psoriasi, ed ancora la Centrale Operativa del 118 con Elisoccorso.

Un Ospedale con queste caratteristiche ed eccellenze non può che essere DEA di 2° livello e, i n tal senso, l’Area Metropolitana di Messina deve garantirsi questo tipo di assistenza.

Se qualcuno oggi afferma che l’Ospedale è in difficoltà, lo dice per nascondere una verità eclatante: lo smantellamento del Papardo è iniziato quando i soldi della Legge 20 e dell’Unione Europea erano già tutti stati spesi e chi aveva la responsabilità della gestione dell’Azienda ha fatto di tutto per cedere unità operative fondamentali, mentre, peraltro, cercava di farsi accreditare fantomatici Dipartimenti delle Attività Strategiche.

L’Ospedale Papardo oggi è sostenuto dalla professionalità dei dirigenti e di tutto il personale sanitario che opera sempre di più in un clima di emergenza per le dotazioni organiche ridotte e per pesanti turni di lavoro.

Pertanto, per UIL, UIL FPL e ANAAO-ASSOMED si apre una stagione che punta, sic et simpliciter, non solo alla salvezza del Papardo, ma al suo indispensabile rilancio per offrire un servizio indispensabile a favore della collettività siciliana e calabrese.

Noi ci siamo e non arretreremo di un millimetro.

Aspettiamo adesso una risposta dalle Istituzioni e soprattutto dal Presidente della Regione e dal Suo Assessore alla Salute!

Ivan Tripodi (Segretario generale UIL Messina),  Pippo Calapai (Segretario generale UIL FPL Messina),

Mario Macrì (Responsabile Area Medica UIL FPL Messina), Pietro Pata (Segretario regionale Anaao-Assomed Sicilia)