“Da oggi si vota – afferma Pippo Calapai, segretario generale della Uil-Fpl Messina – e per noi è tempo di bilanci in occasione di questo importante appuntamento elettorale. Siamo convinti di avere rappresentato al meglio gli interessi dei lavoratori, in modo particolare nelle tre aziende sanitarie messinesi, dove non abbiamo fatto sconti a nessuno, men che meno ai direttori generali, dei quali non siamo mai stati amici. Al contrario, abbiamo condotto battaglie sindacali a tutela del personale che ci hanno visto affermare con risultati ragguardevoli. Giusto per citare qualche esempio, abbiamo ottenuto il trasferimento del dott. Michele Vullo dal Papardo, al quale abbiamo fatto autentiche battaglie sindacali per l’affermazione dei diritti dei lavoratori ma per recuperarlo come Dea di Secondo Livello. Sempre al Papardo stiamo tentando di smantellare il modello organizzativo creato da Vullo con ben 44 Posizioni organizzative, quasi fosse un ospedale con 1.500 posti letto invece dei 350 attuali. Per quanto riguarda l’Asp, è giusto citare la vicenda del Piano Triennale delle assunzioni, che ci ha visto protagonisti. Com’è noto del Piano abbiamo fortemente voluto la rideterminazione per l’inclusione di figure professionali inizialmente escluse, sbloccando di fatto le assunzioni. Il tutto nel solo interesse dei lavoratori ai quali chiediamo ancora una volta fiducia. Senza tralasciare, tuttavia, le battaglie che ci hanno visto in prima linea e che hanno avuto un forte impatto sociale, come la ferma opposizione alla chiusura dell’ospedale Piemonte. Tuttavia, non ci siamo limitati al settore della Sanità – conclude Pippo Calapai –, al Comune di Messina, ad esempio, ci siamo mossi a trecentosessanta gradi ed abbiamo intrapreso azioni di lotta sindacale prendendo anche le distanze da altre organizzazioni che non se la sono sentita di andare contro scelte improvvide dell’amministrazione Accorinti. Su tutte è opportuno citare la nostra contrarietà al nuovo modello organizzativo creato dal direttore generale che sicuramente arrecherà danni economici ai lavoratori, e per questo motivo abbiamo intrapreso, com’è noto, la via giudiziaria”.