“La UIL Messina, con grande saggezza ed enorme senso di responsabilità, non ha giustamente sottoscritto il documento “Ammazza Messina” proposto dal sindaco De Luca e, quindi, non ha avallato il conseguente massacro della città” ha così esordito Ivan Tripodi, Segretario generale UIL Messina.
“Il piano in questione, che è stato definito dallo stesso sindaco “lacrime e sangue”, rappresenta, senza se e senza ma, la pietra tombale sul futuro occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori e sulla stessa esistenza dei servizi cittadini, a partire da quelli erogati da Atm, Messina Servizi e Amam, aziende che rischiano la chiusura o la privatizzazione come reiteratamente sbandierato dal sindaco. Insomma, siamo alla liquidazione coatta della città di Messina ed a farne le spese saranno gli incolpevoli cittadini messinesi” ha proseguito Tripodi.
“Inoltre, anche per i dipendenti comunali e per i lavoratori dei servizi sociali, al di là della brevissima proroga bimestrale della ingiusta e cinica chiusura di Casa Serena e al netto dei sofismi dialettici presenti nel documento proposto dal sindaco, non vi è alcuna reale o concreta certezza per il futuro. Abbiamo, pertanto, detto NO semplicemente perché siamo contrari all’ineluttabile macelleria sociale che inevitabilmente il piano “Ammazza Messina” produrrà nell’ipotesi in cui dovesse essere approvato” ha continuato il Segretario della UIL.
“Al sindaco De Luca che sembra vivere con l’ossessione del Sindacato, delle lavoratrici e dei lavoratori rispondiamo che gli sfascisti sono coloro i quali distruggono irrazionalmente ogni cosa e i fatti concreti di questi giorni ci dicono con chiarezza che il primo a volere sfasciare la città è proprio lo stesso De Luca attraverso scelte nefaste che contribuiranno ad inaridire sempre più la già fragile economia del nostro territorio” ha affermato Tripodi.
“Pertanto, con grande garbo e rispetto istituzionale, ci appelliamo a tutte le consigliere e a tutti i consiglieri comunali, affinchè non si rendano corresponsabili di questo disegno e, pertanto, riflettano profondamente in merito all’opportunità di approvare un atto amministrativo miope e senza ritorno. E’ del tutto evidente che inizia una fase di forte mobilitazione che vedrà in prima linea il Sindacato per difendere il mondo del lavoro e, soprattutto, per salvare la città di Messina” ha concluso Ivan Tripodi, Segretario generale UIL Messina.