“Anche nel settore dell’edilizia la Fase 2 è ormai una concreta realtà. E’ ovvio che la ripartenza potrà esclusivamente avvenire con l’applicazione, ferrea ed inderogabile, degli specifici protocolli sulla sicurezza dei lavoratori siglati nei giorni scorsi e, visti i tanti campanelli d’allarme, con l’assoluto rispetto della legalità. Siamo assolutamente persuasi che la ripresa si dovrà caratterizzare per alcune inderogabili previsioni: 1) stoppare qualsiasi tentativo di infiltrazione o connivenza mafiosa; 2) aggredire l’enorme evasione fiscale; 3) assumere iniziative concrete per combattere alla radice e tentare di estirpare il dramma del lavoro nero. Non si tratta di slogan illusori poiché, almeno nel comparto delle costruzioni, sono obiettivi realizzabili attraverso l’adozione di semplici accorgimenti normativi. Pertanto, accanto alla necessaria semplificazione e sburocratizzazione, è indispensabile indicare linee guida inemendabili che possano realizzare un cambiamento radicale in un settore che è sempre stato il volano dell’economia messinese” lo hanno affermato Ivan Tripodi, segretario generale UIL Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale di Feneal UIL Tirrenica Messina-Palermo.
“Evitare di affrontare alla radice le problematiche strutturali dell’edilizia equivale a volere capziosamente mantenere uno status quo fallimentare. Alle Istituzioni e ai tanti attori sociali che oggi, a parole, dichiarano di voler combattere il lavoro nero che, specie nell’edilizia privata, è anche sinonimo di concreti rischi di infiltrazioni mafiose, lanciamo una semplice proposta: subordiniamo il riconoscimento degli incentivi finalizzati alle ristrutturazioni, al risparmio energetico, al sisma bonus, nonché a tutte le misure contenute nel decreto “Rilancio”, al possesso del “Durc di Congruità”. Si tratta di una certificazione rilasciata dalle Casse Edili nella quale si attesta che i lavori per cui lo Stato concede bonus e detrazioni di varia natura (parliamo di un fiume di denaro) sono stati svolti attraverso la regolare occupazione di un numero congruo di lavoratori ai quali è stato applicato correttamente il Ccnl del comparto edile. Si tratterebbe di una piccola norma dai benefici e dirompenti effetti economico-sociali” hanno proseguito i sindacalisti.
“L’applicazione del “Durc di Congruità” è fortemente osteggiata da chi, irresponsabilmente, vuole continuare ad operare in maniera opaca ed irregolare. Fino ad oggi questa norma è stata utilizzata soltanto nei lavori per la ricostruzione post-terremoto del centro Italia. I risultati della procedura in questione determinarono la creazione di nuovi occupati e l’emersione di un’imponente sacca di lavoro irregolare. Pertanto, gli incentivi riconosciuti non solo potranno aiutare la ripresa del comparto dell’edilizia, ma colpirebbero mortalmente le aziende illegali e scorrette valorizzando le tante imprese sane presenti anche nella nostra realtà” hanno continuato Tripodi e De Vardo.
“Oggi, nel solo settore dell’edilizia del nostro Paese, si stimano tra i 400 e i 500 mila lavoratori irregolari. In questo desolante quadro, da un’attenta analisi ed incrocio dei dati provenienti da Inps, Inail e Cassa Edile, possiamo purtroppo affermare che nella provincia di Messina la percentuale di lavoro nero ed irregolare è di circa il 75% degli addetti, una percentuale spaventosa e superiore a qualsiasi pessimistica previsione, per un numero che coinvolge oltre 3.000 lavoratori edili. Per fronteggiare queste cifre spaventose non basta il cosiddetto bonifico parlante finalizzato ad evitare evasione ed elusione, tantomeno la comunicazione all’Enea per gli incentivi sul risparmio energetico. A nostro avviso, è indispensabile il “Durc di Congruità” che in questo difficile momento può diventare un’opportunità di svolta per dimostrare che tutto il sistema legale vuole combattere e debellare con i fatti il lavoro nero e il malaffare. È giunto il momento di sottrarre tantissimi lavoratori dalle grinfie e dal ricatto degli speculatori e, pertanto, sostenere le imprese serie e virtuose dalla concorrenza sleale, dall’illegalità e dal dumping contrattuale che fino ad oggi imperversano nel nostro territorio. Insomma, il bivio, oggi più che mai, è rappresentato da legalità e illegalità, ben sapendo che lavoro nero e sfruttamento dei lavoratori sono sinonimi di mafia e criminalità organizzata il cui contrasto, in ogni caso, necessita una contestuale azione sanzionatoria e di repressione da parte dell’Ispettorato del Lavoro, delle Forze dell’Ordine e della Magistratura. E’ giunto il momento in cui nessuno può voltarsi dall’altra parte” hanno concluso Ivan Tripodi, segretario generale UIL Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale di Feneal UIL Tirrenica Messina-Palermo.
Messina, 17 maggio 2020
L’Ufficio Stampa