“In merito alle prospettive della realizzazione del porto di Tremestieri, opera incompiuta ed abbandonata da oltre due anni, abbiamo preso atto con profonda preoccupazione delle dichiarazioni del sindaco Basile espresse a seguito dell’incontro avuto con i vertici dell’azienda Bruno Teodoro spa, impresa che ha rilevato l’appalto dalla Nuova Coedmar. In tal senso, le parole del sindaco di Messina non ci tranquillizzano e, al contrario, certificano l’impotenza dell’amministrazione comunale nella qualità di stazione appaltante rispetto alla reale ripresa dei lavori del Porto di Tremestieri. Pertanto, temiamo che il prossimo 25 maggio, indicata come data di ripartenza dei lavori rischia di essere l’ennesimo slogan privo di fondamenta” lo hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil Tirrenica, Nino Di Mento, segretario generale Uil Trasporti Messina.
“Infatti, nonostante gli impegni e le tante chiacchere che si sono susseguite nel corso degli anni, la realtà dei fatti ci dice che le concrete prospettive di ripresa dei lavori del porto di Tremestieri sono, allo stato, meri annunci e buoni propositi poiché, per come affermato dal sindaco Basile, nei fatti, mancherebbero fondamentali adempimenti amministrativi che confermino le risorse destinate all’importante infrastruttura. E’ opportuno ricordare che l’importo originario dell’appalto era pari a circa 72 milioni di euro, mentre oggi le somme necessarie sono lievitate ad oltre 113 milioni di euro. Secondo le dichiarazioni del sindaco Basile si è in attesa della conferma delle coperture finanziarie da parte del Ministero delle infrastrutture, dell’Autorità di sistema portuale dello stretto e della Regione Siciliana per un importo totale di circa 41 milioni di euro. Pertanto, alla luce di questa situazione ribadiamo la nostra posizione reiteratamente espressa nel corso del tempo, vale a dire: se il cantiere del porto di Tremestieri non dovesse ripartire nella fatidica data del 25 maggio, rilanciamo l’idea di procedere immediatamente al commissariamento dell’opera da parte del governo nazionale. E’ questa, a nostro avviso, l’unica via percorribile per evitare l’ennesimo stillicidio di date, annunci, passi falsi e, ovviamente di sperpero di denaro pubblico, in quanto è del tutto ovvio che il trascorrere del tempo provocherà inevitabilmente un ulteriore aumento dei costi. E’ venuto il momento della verità: tutte le Istituzioni si devono assumere la responsabilità e dare risposte precise alla città, alla collettività e al grande bisogno di lavoro e occupazione“ hanno così concluso Tripodi, De Vardo e Di Mento.
Messina, 22 aprile 2024
L’Ufficio Stampa