Cgil e Uil Messina con lavoratori, lavoratrici, precari, pensionati, giovani e disoccupati il 16 dicembre in piazza a Palermo, pullman dalla città e dalla provincia. I segretari generali di Cgil e Uil Messina, Mastroeni e Tripodi: “Uno sciopero per i bisogni reali, contro la precarietà, per un rilancio concreto”.
“Nessun beneficio per i redditi più bassi e se si considera che la Sicilia, Messina, hanno i redditi più bassi, il taglio dell’irpef non avrà alcuna ricaduta nel territorio, la manovra non inciderà sul già debole contesto”, hanno evidenziato questa mattina nel corso di una conferenza stampa i segretari generali di Cgil e Uil Messina, Giovanni Mastroeni e Ivan Tripodi, affrontando i contenuti dello sciopero generale del 16 dicembre che vedrà anche i lavoratori, le lavoratrici, i precari, i pensionati, i giovani e i disoccupati del territorio messinese scendere in piazza a Palermo. Previsti molti pullman dalla città e dalla provincia per la partecipazione alla manifestazione nel capoluogo siciliano.
Una forte protesta per chiedere di modificare la legge di Bilancio, per una manovra più giusta, per le rivendicazioni per cambiamenti concreti. Cgil e Uil “Insieme per la giustizia”, per i diritti e i bisogni. Per ridurre le disuguaglianze a partire dal Mezzogiorno, perché coesione sociale significa non lasciare indietro nessuno. “Uno sciopero – osservano i segretari di Cgil e Uil Messina – per i bisogni soprattutto per territori come quello messinese dove precarietà e pensioni povere dilagano. “La legge di bilancio è uno strumento economico fondamentale soprattutto in questo periodo storico e in contesti, come il nostro, che ha già subito i gravi effetti della crisi pandemica e che avrà difficoltà ad agganciare la ripresa. La manovra non dà risposte adeguate per la situazione critica della nostra realtà. La Legge di Bilancio deve essere modificata per il rilancio concreto della Sicilia, del Mezzogiorno”.
Pensioni povere, redditi bassi, lavoro precario e discontinuo, motivi che spingono soprattutto i lavoratori, le lavoratrici, i precari, i pensionati, i giovani e i disoccupati del territorio a scioperare e a scendere in piazza. Il tema della previdenza è centrale tra le rivendicazioni di Cgil e Uil. Sulle pensioni è molto grave che si ritorni alla legge Fornero dove per andare in pensione si deve avere 67 anni. Cgil Uil ribadiscono la richiesta di una riforma del sistema che è il più rigido d’Europa che consenta flessibilità in uscita facilitando chi fa lavori gravosi. Mastroeni e Tripodi precisano come il sindacato richiede l’uscita flessibile a 62 anni, il pensionamento dopo 41 anni di contributi a prescindere dall’età e un fondo integrativo per giovani che rischiano di avere pensioni da fame.
Cgil e Uil Messina in tema di lavoro evidenziano come i dati siciliani sono drammatici soprattutto per quel che riguarda donne e giovani. Nel 2020 si è registrato un tasso di occupazione femminile del 29,3% contro la media nazionale del 49,4%. Per i giovani i tassi di occupazione sono 38,9% per la Sicilia, 46,8% la media nazionale. Mentre il tasso di povertà tra assoluta e relativa è inchiodato al 36%. “Occorrono politiche per colmare il gap”, sottolineano Giovanni Mastroeni e Ivan Tripodi.
Per lo sviluppo centrale diventa l’istituzione di un’Agenzia per lo sviluppo che possa garantire un quadro generale di programmazione dei nuovi progetti di crescita.
Nella realtà messinese fondamentale è l’utilizzo delle risorse del Pnrr e dei fondi europei sulla infrastrutturazione del territorio, la lotta al dissesto idrogeologico, la digitalizzazione del sistema produttivo e della riconversione energetica del sistema industriale della zona di Milazzo. Su tale tematica Cgil e Uil ribadiscono come centrale sia aprire un confronto locale, a Milazzo, e a livello di governo regionale che possa tutelare l’ambiente e il lavoro in un’area dove sono 5000 i lavoratori impegnati.
Messina, 14 dicembre 2021
Gli Uffici Stampa