“ “Al lavoro per la Pace”: è questo l’attualissimo slogan che le confederazioni sindacali nazionali hanno scelto per celebrare la Festa del 1 maggio, la festa delle lavoratrici e dei lavoratori. Una ricorrenza che, come se già non bastasse la grave emergenza pandemica con le sue enormi conseguenze economiche e sociali, è caratterizzata dalla guerra in Ucraina causata dall’invasione russa con le sue vittime innocenti e con la grave instabilità planetaria che sta provocando danni spaventosi e nei cui confronti è indispensabile mettere rapidamente in campo ogni iniziativa diplomatica per fermare questa immane tragedia. Pertanto, festeggiamo questo 1 maggio consapevoli delle gravi ombre e delle pesanti preoccupazioni che si addensano tra le nostre comunità e nei nostri territori. Anche quest’anno, specie alle nostre latitudini, la festa del lavoro è il momento per rilanciare con forza il tema del lavoro che non c’è, per denunciare la necessità di dare risposte ad ampissime fasce sociali che sono allo stremo e che non hanno alcuna prospettiva occupazionale, per ricordare e non dimenticare mai che bisogna fermare la mattanza delle vittime sul lavoro, per ribadire l’estrema necessità di arrestare la silente ed inarrestabile fuga di cervelli e braccia costretti a cercare lavoro e prospettive di vita fuori dai confini nazionali ed europei. Un Primo Maggio che, quindi, deve rappresentare un severo monito di profonda riflessione per tentare di correggere politiche, scelte ed opzioni che sono pericolosamente distanti dai bisogni reali del mondo del lavoro e dei cittadini” lo ha affermato Ivan Tripodi, Segretario generale della Uil Messina.
“A Messina e nella sua provincia, porta del Mediterraneo, viviamo una condizione drammatica: la crisi e la disoccupazione, il lavoro nero e la mancanza di basilari e credibili progetti di sviluppo futuro rappresentano la tragica quotidianità. I nostri disperati appelli e le nostre richieste di invertire la rotta, coniugate a proposte concrete e soprattutto realizzabili, sono stati sistematicamente inascoltati e, dunque, siamo giunti ben oltre i tempi supplementari per un territorio inaridito dall’assenza di politiche di sviluppo, di idee e di prospettive per il futuro e massacrato da governi ed amministrazioni fallimentari. Forse il Pnrr può davvero rappresentare l’ultimissima spiaggia, ma, vista l’oggettiva e certificata incapacità dimostrata dai governi locali e nazionali, siamo fortemente preoccupati ed assolutamente scettici. In tal senso, non ci accodiamo allo sterile coro di chi pensa che con gli ingenti fondi che dovrebbero arrivare, – spesso remake di investimenti già previsti, non utilizzati e rinominati per ricostruirne una verginità amministrativa, – avremo definitivamente risolto i problemi economico-sociali del territorio e saremo al cospetto di un nuovo boom economico. Non è così! E’ indispensabile un profondo rinnovamento di uomini ed idee che metta al centro delle scelte il mondo del lavoro e dei lavoratori. E’ imprescindibile ed è vitale per una società che, anche per le vicende legate alla guerra in Ucraina, rischia di sprofondare su un crinale senza ritorno” ha così proseguito Tripodi.
“Chiudiamo questa riflessione sull’importanza non liturgica della Festa dei lavoratori dedicando questo Primo maggio alla memoria di Salvatore Ada, operaio edile e delegato della Feneal Uil, morto sul lavoro e a tutte le vittime sul lavoro. Rivolgiamo, infine, un forte augurio a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori con la consapevolezza che il lavoro è la leva fondamentale per restituire una prospettiva credibile al futuro del nostro Paese e per garantire la piena dignità di tutti i cittadini” ha concluso Ivan Tripodi, Segretario generale della Uil Messina.
Messina, 30 aprile 2022
L’Ufficio Stampa